Philippe Gratin e il nipote di dracula (III° parte)
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Ora il convoglio sta per attraversare il villaggio di Bran, poche centinaia di anime, illuminato a malapena da luci fioche. Un gregge di pecore e montoni dorme all'aperto, sotto le stelle, difeso contro il freddo della notte dall'abbondante vello. Stanno tutte ammucchiate e si scaldano a vicenda. Ecco, il grande pipistrello nero vola sopra il gregge, si alza e si abbassa, sfiora le bestie fino quasi a toccarle. Anzi, nel momento in cui riprende figura umana le tocca proprio: nell'atterrare tira un calcio a un montone, cade addosso a una pecora e alla fine si ferma a cavalcioni sopra una capra. Da qui scivola giù con la faccia nell'erba ghiacciata. Si rialza ammaccato. Per fortuna la biancheria pesante ha attutito i colpi.
- Sull'atterraggio sono ancora debole, ci devo lavorare di più. Ma non c'è tempo da perdere, forza con la magia.